Leggero Ritardo

Arrivi e partenze

“Eppure per quanto sia indubitabilmente meravigliosa la luce della sera, c’è qualcosa che ancora riesce ad essere più bello della luce della sera, ed è per la precisione quando, per incomprensibili giochi di correnti, scherzi di venti, bizzarrie del cielo, sgarbi reciproci di nubi difettose, e circostanze fortuite a decine, una vera collezione di casi, e di assurdi – quando, in quella luce irripetibile che è la luce della sera, inopinatamente, piove.
E il mio respiro caracolla, squinterna, scarrucola e strabuzza.
Meno male che c’è la luce, tutt’intorno, della sera.
Luce, lo vedi il destino? Tutto è già scritto eppure niente si può leggere. I treni sono proiettili e sono anche loro esatte metafore del destino: molto più belle e molto più grandi.
Ecco io penso, Luce, che sia meraviglioso disegnare sulla superficie della terra questi monumenti alla incorruttibile e rettilinea traiettoria del destino.
Sono come dei quadri, dei ritratti. Tramanderanno per anni il profilo implacabile di ciò che chiamiamo destino.
Per questo, il mio treno andrà diritto per duecento chilometri, caro ingegnere,
e non ci saranno curve, no, niente curve.
Le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono i segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.”

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